Guida storica all’enigma di Rennes-le-Château

Il primo testamento (1906)

Per formalizzare i patti con Marie, il parroco di Rennes-le-Château stila un regolare testamento in cui la dichiara sua erede universale1:

Il sottoscritto B.S. […] nelle piene facoltà fisiche e mentali, dichiara di fare testamento nel modo seguente: in virtù delle cure che ho ricevuto a lungo dalla signorina M.D., mia cuoca; a causa della poca fiducia che ripongo nei miei parenti, la cui condotta è stata inaccettabile dopo la morte di mio fratello A.S. deceduto a Montazels, relativamente all’esecuzione delle mie ultime volontà; nomino e istituisco come mia erede universale la signorina M.D., mia cuoca su nominata, proprietaria a Rennes-le-Château, intendendo e volendo espressamente che lei possa ricevere la mia intera successione qualunque essa sia, con l’incarico di lasciare in eredità a Monsignor il Vescovo di Carcassonne la su citata successione dopo averne usufruito per tutta la vita, perché possa essere utilizzata per le opere buone che verranno giudicate idonee dal Vescovo di Carcassonne o in sua mancanza determinate dall’amministrazione diocesana.

Marie Dénarnaud, a sua volta, nomina il parroco suo erede2:

La sottoscritta M. D. cuoca di B. S. curato di Rennes-le-Château, proprietaria domiciliata in Rennes-le-Château nella regione dell’Aude, nelle piene facoltà fisiche e mentali, dichiara di fare testamento nel modo seguente: confidando in Bérenger Saunière, parroco di Rennes, più che in chiunque altro, perfino dei miei parenti, per l’esecuzione delle mie ultime volontà nomino e istituisco come mio erede universale e generale il su citato signor Bérenger Saunière, curato della parrocchia di Rennes-le-Château al servizio del quale mi trovo da molti anni e per la ragione che voglio espressamente che riceva la mia intera eredità di mobili e immobili da me acquistati tramite le rendite dei miei servizi al suddetto B.S. e le mie economie, in qualunque cosa consistano; il suddetto B.S. avrà l’incarico di lasciare in eredità a Monsignor il Vescovo di Carcassonne la su citata successione dopo averne usufruito per tutta la vita, perché possa essere utilizzata per le opere buone che verranno giudicate idonee dal Vescovo di Carcassonne o in sua mancanza determinate dall’amministrazione diocesana.

Un terzo documento3 del 1906 registra una vendita da parte di Saunière di tutti gli oggetti e i mobili contenuti nel presbiterio, in villa Bethania e nella tour Magdala a favore di Marie; il costo complessivo del materiale venduto è di 4000 franchi.

Il fatto che i due testamenti siano stati scritti di comune accordo non si può mettere in dubbio: entrambi evocano le stesse ragioni a fondamento del gesto, e forse sono stati scritti addirittura dalla stessa mano. Il punto su cui entrambi sono d’accordo è il fatto che quando l’ultimo dei due morirà, tutti i beni verranno ereditati dal Vescovo di Carcassonne che potrà farne l’uso che vorrà; si riconosce, in questa clausola, l’intento di Saunière di lasciare alla diocesi locale la villa e i suoi giardini perché vengano attrezzati a casa di riposo per sacerdoti anziani.

Ad un’analisi attenta, però, i tre documenti sollevano non poche contraddizioni legali. Nell’ottica della legge di separazione tra Stato e Chiesa, le ragioni che spingono a Saunière ad intestare tutti gli immobili a Marie Dénarnaud sono chiare; anche l’atto di vendita del 1906 di tutto il mobilio può essere facilmente interpretato in quest’ottica. A questo punto, però, il parroco presta il fianco ad un’accusa seria e fondata: ha utilizzato, infatti, dei fondi destinati ad attività parrocchiali per costruire una serie di sontuosi edifici a favore di una comune cittadina, Marie. Se è comprensibile il testamento della donna a favore del parroco, lo è molto meno quello di Saunière che afferma di lasciarle in eredità qualcosa di cui lui non è proprietario.

Se, dunque, il contratto di 4000 franchi e l’intestazione alla donna dei terreni dimostrano chiaramente che Marie è l’unica proprietaria di tutti i mobili e gli immobili adiacenti alla parrocchia, il testamento del parroco parte dal presupposto per cui è lui il proprietario di tutto quello che è stato costruito; solo in quest’ottica si può giustificare la volontà di Saunière di lasciare mobili e immobili in eredità a Marie.

Commenta Jean Jacques Bedu che "se lo Stato o i suoi rappresentanti avessero voluto applicare rigidamente la legge, ci sarebbe stata materia di discussione e quel testamento avrebbe potuto essere considerato completamente nullo"4. Lo studioso francese fa notare che anche il testamento di Marie sarebbe stato accettato con difficoltà da un notaio: poiché lei risulta proprietaria di tutti i beni ed afferma di averli acquistati grazie alle rendite del suo lavoro da cuoca, chiunque si sarebbe chiesto in che modo la donna avesse potuto disporre di una somma di denaro così ingente da consentirle l’acquisto di tutto il domaine.

1. Sul testamento compare la data del 1906 ed è pubblicato in Claire Corbu, Antoine Captier, L’héritage de l’Abbé Saunière, Bélisane, Nizza 1995, p. 20.
2. Sul testamento compare la data del 1907 ed è pubblicato in Corbu/Captier 1995, p. 21.
3. Corbu/Captier 1995, p. 22.
4. Jean-Jacques Bedu, Rennes-le-Château, autopsie d’un mythe, Loubatières, Portet-sur-Garonne 2002, p. 83.

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22. La cripta dei Signori d’Hautpoul

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24. La morte di Marie de Négre e la fuga di Antoine Bigou

25. I restauri più urgenti e le due ispezioni

26. La nascita di Saunière e la visita di De la Bouillerie

27. Il "Secondo Impero" e la visita di Monsignor Leuillieux

28. La nuova sacrestia (1881-1883)

29. L’ispezione del Vicario Generale

30. L’arrivo di Saunière a Rennes-le-Château (1885)

31. Le elezioni legislative e l’esilio a Narbonne (1885-1886)

32. Il dono della contessa di Chambord (1886)

33. La ripavimentazione (1887)

34. La sostituzione delle vetrate (1887)

35. Il nuovo altare e il bassorilievo della Maddalena (1887)

36. Il primo ritrovamento (1887)

37. La Dalle des Chevaliers e il secondo altare (1887)

38. Il gruzzolo sotto l’altare della Vergine (1887)

39. Gli ultimi lavori prima della visita vescovile (1887)

40. La visita di monsignor Billard (1889)

41. La vecchia zia e la famiglia Dénarnaud (1889)

42. Il servizio ad Antugnac (1890)

43. Lo stratagemma degli scavi (1891)

44. La Madonna di Lourdes (1891)

45. Il pellegrinaggio a Puivert (1891)

46. La scoperta del sepolcro (1891)

47. Il secret di Saunière e il secret di Cros

48. La morte di Boulanger e i primi lavori nel cimitero (1891)

49. Il nuovo pulpito (1891)

50. Il bassorilievo all’ingresso della chiesa (1891)

51. La grotta di Lourdes (1891-1892)

52. Gli screzi con Alexandrine Marre Dénarnaud (1892)

53. I viaggi e le lettere prefirmate (1892)

54. La vendita delle messe (1892)

55. Il confessionale e la leggenda di Ignace Paris (1893)

56. L’inizio del traffico di messe (1893-1894)

57. I lavori nel giardino (1894)

58. I lavori nel cimitero (1895)

59. L’incendio nel giorno della Festa Nazionale (1895)

60. La contabilità del gennaio 1896

61. I lavori nel presbiterio (1896)

62. Il contratto con Giscard di Toulouse (1896)

63. I lavori nella chiesa e sulla piazzetta (1897)

64. Le decorazioni della chiesa (1897)

65. Il bassorilievo "Venez tous à moi" (1897)

66. Il demone e l’acquasantiera (1897)

67. La Via Crucis (1897)

68. Il fonte battesimale (1897)

69. Le statue e il GRAAL (1897)

70. La visita del vescovo Billard (1897)

71. Il calvario (1897)

72. La stanzetta segreta (1897)

73. Gli ultimi acquisti (1897-1898)

74. Un resoconto delle spese (1885-1898)

75. I conflitti con la famiglia (1897)

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79. Il grande progetto di Saunière

80. I lavori di costruzione (1899-1906)

81. La Tour Magdala

82. Villa Bethania

83. Il gruppo di lavoro

84. Un resoconto delle spese

85. I richiami di monsignor Billard (1901)

86. L’andamento economico

87. I richiami di monsignor Beuvain de Beauséjour (1903-1904)

88. La morte di Alfred Saunière (1905)

89. La legge di separazione tra Stato e Chiesa (1905)

90. La prima visita della S.E.S.A. (1905)

91. La lettera di Mathilde (1906)

92. Il primo testamento (1906)

93. Altri lavori di decorazione (1906-1908)

94. La seconda visita della S.E.S.A. (1908)

95. Il trasferimento a Coustouge e le dimissioni (1909)

96. La prima convocazione dal Vescovo (1909)

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98. Le due citazioni in tribunale (1910)

99. La condanna in contumacia e l’annullamento (1910)

100. Il questionario (1910)

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