RIVISTA
NUMERO 14 • luglio 2007
 | Mariano Tomatis Antoniono Rennes-le-Château dalle origini al periodo celtico Uno studio sulle fonti storico-documentali Sebbene gli scheletri rinvenuti da Corbu ed Fatin tra il 1956 e il 1966 e attribuiti a uomini preistorici siano reperti molto dubbi, a Rennes-le-Château e nei primi dintorni sono numerose le testimonianze archeologiche di una presenza umana sin dal Neolitico. Gli storici non sono concordi sull'identità delle tribù celtiche che, successivamente, si sarebbero insediate nella regione prima della conquista romana: secondo alcuni sarebbero popoli provenienti dal nord della Gallia (Volci Tectosagi secondo Lasserre e Boudet, Redoni secondo Lizop), secondo altri sarebbero popoli iberici provenienti dal sud (secondo Fédié). E' molto dubbia anche l'attribuzione che Henri Boudet fa ai Celti delle molte formazioni rocciose che circondano Rennes-les-Bains, a costituire un gigantesco cromleck; si tratterebbe piuttosto di rocce naturali dalla forma bizzarra. |
 | Ferdinando Ferraioli Indagine paleografica sulle due pergamene Le notevoli differenze tra la scrittura onciale e quella dei due noti documenti Un'analisi paleografica delle due pergamene pubblicate da Gérard de Sède ne L'Or de Rennes (1967) conferma le opinioni già espresse da padre Giuliano Gepetti nel 1974 sulle pagine di Mythologie du trésor de Rennes: la scrittura presenta un aspetto notevolmente diverso dalla scrittura onciale che tenta di imitare. In uso dal V al IX sec., la scrittura onciale mostra specifiche caratteristiche che non si riscontrano sulla Grande e Piccola Pergamena, specialmente quando viene eseguita un'analisi carattere per carattere. E' da escludere anche la loro origine ottocentesca: i manoscritti di quell'epoca identificati come falsi mostrano una cura dei dettagli che si perderà nel corso del XX secolo per l'affinarsi degli strumenti di indagine scientifica. Gli indizi fanno dunque sospettare di Philippe de Chérisey quale autore delle pergamene. |
 | Sabina Marineo Santa Irmina e la statua scomparsa La figlia di Dagoberto II nella chiesa di Rennes-le-Château? Nel 1975 un giornale francese annuncia il furto di una statua di Santa Irmina dalla chiesa di Rennes-le-Château. Della statua, però, non si ha alcuna notizia - né successiva, né tantomeno precedente: non faceva parte delle statue acquistate nel 1897 presso la Maison Giscard da Saunière, né è mai stata citata in alcun rapporto vescovile nel XIX sec. né da alcun libro dedicato all'affaire di Rennes-le-Château. Il reperto ha una notevole importanza simbolica, essendo Santa Irmina la figlia di Dagoberto II e sorella di Sigeberto IV; quest'ultimo, secondo la mitologia del Priorato di Sion, sarebbe sepolto proprio nella chiesa di Rennes. Se però la statua fosse stata collocata nella chiesa da Plantard, costui l'avrebbe certo inclusa nelle sue analisi storico-esoteriche. Il fatto che nessuno ne abbia mai parlato ne fa un elemento storicamente enigmatico. |
 | Paolo Attivissimo La truffa nigeriana e il Priorato di Sion Se anche vuoi far parte della società segreta, meglio non rispondere a questa e-mail! |
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 | Questa rivista si ispira alle parole di Louis Pauwels e Jacques Bergier: "È per difetto di fantasia che letterati e artisti cercano il fantastico fuori della realtà, delle nuvole. Non ne ricavano che un sottoprodotto. Il fantastico, come le altre materie preziose, deve essere estratto dalle viscere della terra, dal reale. E la fantasia autentica è ben altra cosa che una fuga verso l'irreale". |
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