Guida storica all’enigma di Rennes-le-Château

La richiesta di chiarimenti (1911)

La relazione finale della Commissione Saglio1 presenta in due punti distinti le entrate e le uscite. Le prime sono ricavate dalla lista in 26 punti fornita da Saunière, le seconde vengono riportate dai calcoli effettuati sulle 61 fatture:

Contabilità di Saunière
Nei suoi conti, il suddetto Saunière ha presentato:
1° Delle spese che ammontano a 193150 franchi
senza documenti contabili,
2° Un gruppo di fatture, pagate e non,
concernenti la riparazione e l’abbellimento
della sua Chiesa per un ammotare di 8409 franchi
e in seguito per la sua abitazione
quelle pagate per 18789,32 franchi,
le altre non pagate per 8806,64 franchi [totale delle ultime due:] 27595,96.
In totale: 36004,96 franchi.

La spesa complessiva non è eccessivamente distante dai 36250,01 franchi che si ottengono correggendo i vari errori commessi. La più grossa differenza si riscontra ai danni di Saunière: secondo la Commissione, infatti, soltanto 8409 su 36004,96 franchi (pari al 23,4%) sono stati spesi per beni ecclesiastici; in realtà il calcolo corretto (11585,84 su 36250,01) porta ad una percentuale del 32%.

La prima analisi si conclude il 19 marzo 1911, e la Commissione scrive una lettera a Saunière2 chiedendogli di specificare meglio alcuni punti oscuri relativi alla lista di entrate fornita; il punto 2 ("Famiglia ospitata che guadagnava 300 F al mese per 20 anni" per 52000 franchi) convince poco: il sacerdote viene invitato a fornire una spiegazione di queste cifre un po’ troppo alte. In effetti nel 1885 Saunière guadagnava 75 franchi al mese, e l’attribuzione di 300 franchi mensili a dei lavoratori di una fabbrica di cappelli risulta effettivamente eccessiva.

A questo primo punto Saunière risponde:

Vent’anni fa, ho preso con me una famiglia composta da padre, madre e due figli. Il padre e la madre guadagnavano 300 franchi al mese. Le nostre entrate facevano cassa comune. Da qui derivano risparmi per 52000 franchi. La famiglia lavorava nel settore dei cappelli.

A proposito del punto 15 ("Elemosine, in media di 1200 franchi all’anno per 15 anni" per 18000 franchi), alla Commissione sembra eccessiva la somma indicata, e trovano strano che il sacerdote non abbia mai tenuto un quaderno per tenerne nota. Saunière esplicita meglio il punto:

La cassetta delle elemosine era destinata ai visitatori che, dopo aver ascoltato le mie spiegazioni su Rennes e accettato le mie cortesie, mi ricompensavano con un’offerta che, in pratica, era una mancia. Poiché i bagnanti di Rennes-les-Bains erano numerosi, si spiega così la loro generosità.

La Commissione vuole conoscere la data in cui venne organizzata la lotteria indicata al punto 16, e Saunière risponde:

La lotteria ha avuto luogo verso il 1887.

Le cifre più sospette sono, naturalmente, quelle anonime – tra l’altro altissime: la Commissione cita i 25 mila franchi al punto 3, i 20 mila franchi al punto 14 e i 30 mila al punto 17. Pur non chiedendo esplicitamente di fornire i nomi dei donatori, si pretende che Saunière fornisca almeno le date in cui tali donazioni avvennero. La risposta elude la richiesta, limitandosi a riconfermare il ruolo del fratello:

Mio fratello, essendo un predicatore, aveva molte conoscenze. Faceva da intermediario per queste elargizioni.

La Commissione ritiene strana anche le voci relative alle cartoline (punto 18), ai timbri (punto 19) e alle copie di lettere (punto 20): significa forse che Saunière aveva in piedi un commercio di oggetti di quel tipo da cui poté trarre un guadagno?

Il sacerdote risponde:

Le cartoline postali sono delle vedute di Rennes-le-Château. Ce ne sono 31. Tutti i bagnanti prendono la collezione completa, cioé 3,10 franchi a testa. Queste cartoline hanno un tale successo che fatico a rifornirmene. Queste cartoline sono nuove e di mia proprietà. La mia collezione di vecchi francobolli ammonta a 100.000. È completa e, per la vendita, mi conformo ai prezzi correnti. Gli appassionati, felicissimi di rivolgersi a me, non contrattano mai sul prezzo.

Alla richiesta di esplicitare meglio la voce relativa agli annunci per giornali e volantini, Saunière scrive:

Gli annunci per giornali e volantini li faccio realizzare da alcuni giovani. Sono soddisfatti del prezzo che offro e ne ricavo comunque un guadagno.

La Commissione vuole conoscere inoltre l’origine dei mobili antichi e degli altri oggetti citati da Saunière al punto 22, e il sacerdote risponde:

I mobili antichi, le ceramiche e le stoffe sono acquisti che ho fatto nella regione. La loro vendita risarcisce i costi da me sostenuti e i miei spostamenti.

Come ultima richiesta, la Commissione chiede a Saunière perché ritenga somme in attivo le ultime due, indicate ai punti 25 e 26. Saunière risponde così:

Perché non dovrei far figurare nell’attivo i trasporti gratuiti e il mio lavoro personale? Non sono forse un risparmio reale per me?

Tutte queste risposte vengono spedite dal sacerdote in una lettera datata 25 marzo 19113. Il canonico Charpentier replica il 4 aprile 1911 di non essere ancora soddisfatto delle spiegazioni fornite, lamentandosi della vaghezza utilizzata da Saunière nel rispondere:

Permetteteci di comunicarvi il nostro stupore vedendovi rispondere in un modo così incompleto e cui siamo abituati alle domande che vi avevamo posto. In particolare
1. Vi domandammo su quali conti bollette o conti vi siete basati per affermare un incasso annuale e regolare di 1200 Franchi provenienti dalla cassetta delle elemosine e ve ne chiedavamo comunicazione. Non avete risposto.
2. Vi abbiamo domandato le date nelle quali vi sono state fatte le donazioni più importanti per il tramite di vostro fratello. (art. 3 – art. 1 – art. 17). Non avete neppure risposto.
Abbiamo cominciato la verifica dei conti spesa; non è un rendiconto, è una serie di pezze giustificative e sono del resto incomplete, poiché il totale delle somme che esse menzionano ammonta a circa 36000 franchi, quand’anche voi stesso avete riconosciuto una spesa di circa 20000 franchi; voi non menzionate alcuna spesa per acquisto di terreno, nessuna spesa si può rapportare a lavori molto grossi di sterramento e di costruzione ai quali vi siete dato; è assolutamente necessario che da qui alla fine della settimana ci indirizziate un rendiconto veritiero dove ci darete il dettaglio della spesa totale e non solamente quello di una piccola parte dei vostri esporsi.4

L’8 aprile 1911 Saunière si rammarica di non essersi spiegato a sufficienza nella lettera precedente, e risponde ai vari punti sollevati.

A proposito delle elemosine, spiega di aver indicato le entrate medie proprio perché non aveva mai preso nota delle cifre esatte:

Ho più volte raccontato della storia di Rennes-le-Château ai visitatori, e trattandosi di persone appartenenti all’alta società, lasciavano nella cassetta delle offerte delle mance che non avrebbero osato dare in mano al loro "cicerone".5

Per quanto riguarda i doni avuti tramite il fratello Alfred, Bérenger specifica un lasso di tempo che va dal 1895 al 1903.

Sulla mancanza di note circa l’acquisto dei terreni e i lavori per realizzare le varie opere di costruzione, il sacerdote si giustifica spiegando che la richiesta che gli era stata rivolta non diceva nulla a proposito di questi punti, e che inoltre i terreni erano stati acquistati dalla famiglia da lui ospitata.

Relativamente alla poca precisione usata per rispondere, Saunière risponde categoricamente:

Faccio osservare che non sono né un commerciante né un imprenditore. Per questo motivo ho agito con responsabilità e nelle mie operazioni mi sono lasciato guidare dai fondi di cui disponevo, ritenendo superfluo tenere una contabilità che sarebbe convenuta piuttosto ad un industriale intento a manovrare il denaro di una banca. Mi sono limitato ad alcuni appunti che erano sufficienti per farmi evitare passi falsi ed evitare disastri.6

Il sacerdote si difende anche dalla diffamazione intentata da qualcuno ai suoi danni sulle pagine de Les Veillés des Chaumières, che definisce "un annuncio al quale ero totalmente estraneo"; in seguito all’articolo uscito su La Semaine Religieuse de Carcassonne, scritto senza neppure convocarlo per chiarire il caso:

se non fossi stato prima di tutto un sacerdote, avrei chiesto al tribunale civile una riparazione che mi avrebbe certamente accordato. Ho preferito tacere e soffrire, preferendo attendere da Roma una riparazione che confido mi sarà accordata.7

A proposito degli esercizi spirituali, Saunière fa notare che se la sua richiesta fosse stata accolta dal Gran Seminario di Carcassonne, lui si sarebbe già presentato:

Conto di frequentarli il prima possibile. Mi permetto di credere che l’amministrazione diocesana saprà vedere in questo gesto una prova della mia docilità e del mio spirito sacerdotale.8

Saunière invia la lettera al Vicario Generale Cantegril, senza sapere che il caso è passato nelle mani del Vescovo. In una lettera del 19 aprile 19119 la Commissione di indagine gli comunica che d’ora in avanti dovrà indirizzare a monsignor Beuvain de Beauséjour tutte le comunicazioni, e che sarebbe più semplice se si presentasse di persona per discutere la questione faccia a faccia.

Il 24 aprile 1911 Saunière inizia gli esercizi spirituali a Prouille10: durante il soggiorno scrive un’altra lettera che indirizza nuovamente al Vicario Generale, denunciando pessime condizioni di salute e problemi al cuore che gli impedirebbero di presentarsi personalmente dal vescovo: preferisce proseguire per lettera le comunicazioni. Trascorsi i 10 giorni, il 6 maggio il sacerdote spedisce al Vicario Generale il certificato di frequenza11.

Il 9 maggio 1911 la Commissione rinnova la richiesta di una lista di spese più precisa, dal momento che esiste una così grande differenza tra i documenti consegnati (che indicano appena 36 mila franchi di spesa) e la lista di entrate ricevute (che superano i 190 mila franchi). Nel caso abbia davvero perduto le fatture, deve chiederne una copia a chi ha effettuato i lavori presso il domaine, ricostituendo così una documentazione più completa ed esaustiva12.

Il 14 maggio 1911 Saunière conferma il suo stato di salute precario, senza rispondere al punto sollevato dalla richiesta della Commissione13, che quindi torna alla carica il 27 maggio lamentandosi proprio della risposta troppo vaga:

La vostra lettera del 14 maggio non risponde che a uno dei punti da noi toccati in quella che vi abbiamo spedito il 9 maggio. Vi preghiamo di far riferimentoa quella lettera e di rispondere chiaramente alle domande che vi abbiamo posto in maniera molto precisa e di dirci se siete disposti ad aiutarci a ricostruire la vostra contabilità.14

Il 2 giugno Saunière riprende i vecchi argomenti sull’impossibilità di fornire alcun duplicato delle fatture: la sua contabilità non era programmata in anticipo, valutava giorno per giorno le cifre da spendere e trova assurda l’ipotesi di chiedere ai vecchi fornitori una seconda prova delle spese effettuate; ripete che le richieste a lui rivolte sarebbero più adatte per un commerciante che non per un sacerdote, e minaccia di far conoscere a Roma – attraverso il suo avvocato – l’atteggiamento scorretto del Tribunale15.

La Commissione non ci sta, e il 14 giugno rinnova la sua richiesta di rispondere alla richiesta rivolta il 9 maggio:

Dal momento che avete speso circa 200 mila franchi e avete fornito spiegazione per soli 36 mila, vogliate indicarci le altre spese e cercate di fornire, per quanto potete, la documentazione.16

Il 20 giugno Saunière affronta uno per uno i vari punti sollevati, pur mantenendo un tono vago:

Facendo riferimento alla vostra lettera del 9 maggio, vi ritrovo queste indicazioni generali:
1° far richiesta ai principali fornitori di un duplicato delle loro fatture.
2° riportare il costo dei terreni acquistati
3° farvi avere l’importo delle mie tasse.17

Alla prima richiesta risponde di non avere alcuna intenzione di esporsi con una richiesta di duplicati che svelerebbero ai fornitori sospetti o sfiducia verso di lui. A proposito dei terreni, ripete quanto già affermato in passato: sono stati acquistati dalla famiglia che lui ospita, e la spesa fu da lei sostenuta. Alla richiesta relativa alle tasse, il sacerdote afferma che l’unica quella relativa all’affitto del presbiterio, e per dimostrarlo allega alla lettera un foglio che ne testimonia l’importo.

La lettera prosegue con una serie di lamentele: il suo atteggiamento è sempre stato corretto, ha sempre fornito tutti i dati che gli venivano richiesti e nonostante tutto gli si chiede ancora di produrre nuovo materiale giustificativo. Attualmente è in convalescenza dopo 15 giorni a letto, ed è in attesa di una risposta da Roma nella quale ripone tutta la sua fiducia.

La Commissione Saglio non è ancora soddisfatto delle risposte e pretende una maggior precisione. Con una lettera il 7 luglio 1911 gli chiede:

1. Quanto vi è costato l’acquisto dei terreni?
2.Che somma avete approssimativamente speso per il restauro della chiesa e per il calvario?
3. Quali somme sono state impiegate per la costruzione di villa Bethania, della Tour Magdala, della terrazza adiacente e dei due giardini?
4. Quanto sono costati approssimativamente le decorazioni interne e il mobilio?
Abbiamo assoluto bisogno di queste indicazioni prima di chiudere il nostro rapporto, e dal momento che affermate di non poter fornire la contabilità, dateci almeno delle cifre approssimative.18

Saunière decide che è il momento di dare una svolta all’interminabile scambio epistolare: avendo denunciato guadagni per 193 mila franchi, è costretto a rispondere all’ultima lettera distribuendo opportunamente le cifre in modo da ottenere una spesa pari alle entrate. La lettera viene spedita dal sacerdote il 14 luglio 1911:

Monsignor Vicario Generale,
Desideroso di rispondere il più esattamente possibile alle diverse domande che mi proponete, ho preso qualche giorno al fine di rendermi conto delle somme consacrate ai diversi lavori che ho fatto eseguire.

1.Acquisto dei terreni – Credo di
dovervi ricordare che essi non
sono stati acquistati a nome mio
1.550
2.Restauro della Chiesa16.200
 Calvario11.200
3.Costruzione di Villa Béthania90.000
Torre Magdala40.000
Terrazza e giardini19.050
Adattamento interni5.000
Mobilio10.000
193.000

Spero che queste poche informazioni permettano di chiudere un affare che mi è valso tanti solleciti e m’ha vivamente coinvolto in questi ultimi mesi.19

Un’analisi sommaria delle cifre rivela l’estrema confusione di Saunière, che oltre alle strane cifre fornite nella lista delle entrate, non riesce a fornire elementi certi e documentati neppure delle spese (molte delle quali relative a beni estranei ai lavori di costruzione e decorazione),

1. Riprodotta in Jacques Rivière, Le fabuleux trésor de Rennes-le-Château, Bélisane, Nizza 1983, p. 176.
2. Trascritta in Rivière 1983, p. 222.
3. Riprodotta in Rivière 1983, pp. 211-213.
4. Trascritta in Rivière 1983, p. 214 qui tradotta da Lucia Zemiti.
5. Riprodotta in Rivière 1983, pp. 215-220.
6. Ibidem.
7. Riprodotta in Rivière 1983, pp. 215-220.
8. Ibidem.
9. Trascritta in Rivière 1983, p. 221.
10. Correspondance de Bérenger Saunière (1896-1915), 24 aprile 1911.
11. Carnet 2004, 6 maggio 1911.
12. Trascritta in Rivière 1983, p. 224.
13. Riprodotta in Rivière 1983, pp. 225-226.
14. Trascritta in Rivière 1983, p. 227.
15. Lettera riprodotta in Rivière 1983, pp. 228-230.
16. Trascritta in Rivière 1983, p. 231.
17. Riprodotta in Rivière 1983, p. 232-234.
18. Trascritta in Rivière 1983, p. 235.
19. Riprodotta in Rivière 1983, p. 126 qui nella traduzione italiana di Advent Child.

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14. Dagli Arabi ai Franchi: nascita della contea del Razès

15. Fondazione della cappella di Santa Maria

16. Consacrazione della cappella di Santa Maria

17. L’attacco aragonese e la crociata contro gli Albigesi

18. La ricostruzione del castello e di una seconda chiesa

19. L’ampliamento della chiesa di Santa Maria e la nuova dedica

20. La peste e l’attacco aragonese

21. L’unione con i d’Hautpoul e le guerre di religione

22. La cripta dei Signori d’Hautpoul

23. Il testamento "da leggere"

24. La morte di Marie de Négre e la fuga di Antoine Bigou

25. I restauri più urgenti e le due ispezioni

26. La nascita di Saunière e la visita di De la Bouillerie

27. Il "Secondo Impero" e la visita di Monsignor Leuillieux

28. La nuova sacrestia (1881-1883)

29. L’ispezione del Vicario Generale

30. L’arrivo di Saunière a Rennes-le-Château (1885)

31. Le elezioni legislative e l’esilio a Narbonne (1885-1886)

32. Il dono della contessa di Chambord (1886)

33. La ripavimentazione (1887)

34. La sostituzione delle vetrate (1887)

35. Il nuovo altare e il bassorilievo della Maddalena (1887)

36. Il primo ritrovamento (1887)

37. La Dalle des Chevaliers e il secondo altare (1887)

38. Il gruzzolo sotto l’altare della Vergine (1887)

39. Gli ultimi lavori prima della visita vescovile (1887)

40. La visita di monsignor Billard (1889)

41. La vecchia zia e la famiglia Dénarnaud (1889)

42. Il servizio ad Antugnac (1890)

43. Lo stratagemma degli scavi (1891)

44. La Madonna di Lourdes (1891)

45. Il pellegrinaggio a Puivert (1891)

46. La scoperta del sepolcro (1891)

47. Il secret di Saunière e il secret di Cros

48. La morte di Boulanger e i primi lavori nel cimitero (1891)

49. Il nuovo pulpito (1891)

50. Il bassorilievo all’ingresso della chiesa (1891)

51. La grotta di Lourdes (1891-1892)

52. Gli screzi con Alexandrine Marre Dénarnaud (1892)

53. I viaggi e le lettere prefirmate (1892)

54. La vendita delle messe (1892)

55. Il confessionale e la leggenda di Ignace Paris (1893)

56. L’inizio del traffico di messe (1893-1894)

57. I lavori nel giardino (1894)

58. I lavori nel cimitero (1895)

59. L’incendio nel giorno della Festa Nazionale (1895)

60. La contabilità del gennaio 1896

61. I lavori nel presbiterio (1896)

62. Il contratto con Giscard di Toulouse (1896)

63. I lavori nella chiesa e sulla piazzetta (1897)

64. Le decorazioni della chiesa (1897)

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66. Il demone e l’acquasantiera (1897)

67. La Via Crucis (1897)

68. Il fonte battesimale (1897)

69. Le statue e il GRAAL (1897)

70. La visita del vescovo Billard (1897)

71. Il calvario (1897)

72. La stanzetta segreta (1897)

73. Gli ultimi acquisti (1897-1898)

74. Un resoconto delle spese (1885-1898)

75. I conflitti con la famiglia (1897)

76. I viaggi a Lione e i presunti interessi per la fotografia (1897)

77. Il Personnat rifiutato (1899)

78. La concessione perpetua nel cimitero (1900)

79. Il grande progetto di Saunière

80. I lavori di costruzione (1899-1906)

81. La Tour Magdala

82. Villa Bethania

83. Il gruppo di lavoro

84. Un resoconto delle spese

85. I richiami di monsignor Billard (1901)

86. L’andamento economico

87. I richiami di monsignor Beuvain de Beauséjour (1903-1904)

88. La morte di Alfred Saunière (1905)

89. La legge di separazione tra Stato e Chiesa (1905)

90. La prima visita della S.E.S.A. (1905)

91. La lettera di Mathilde (1906)

92. Il primo testamento (1906)

93. Altri lavori di decorazione (1906-1908)

94. La seconda visita della S.E.S.A. (1908)

95. Il trasferimento a Coustouge e le dimissioni (1909)

96. La prima convocazione dal Vescovo (1909)

97. La nomina di don Marty e la violazione del divieto (1909)

98. Le due citazioni in tribunale (1910)

99. La condanna in contumacia e l’annullamento (1910)

100. Il questionario (1910)

101. Il memoriale (1910)

102. Il testo di difesa (1910)

103. La condanna (1910)

104. I tentativi di ricorso (1910-1911)

105. Il resoconto contabile (1911)

106. L’analisi della Commissione Saglio (1911)

107. La richiesta di chiarimenti (1911)

108. La relazione della Commissione Saglio (1911)

109. La sentenza definitiva (1911)

110. L’ultimo testamento (1912)

111. Richieste di prestito e spese varie (1913)

112. Lo strano chiosco (1914)

113. La Prima Guerra Mondiale (1915)

114. La morte di Saunière (1917)

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