Guida storica all’enigma di Rennes-le-Château

La testa del Salvatore

Tra i reperti più bizzarri ritrovati sulle montagne intorno a Rennes-les-Bains spicca una testa di pietra che fino al 1884 si sarebbe trovata sul crinale di Cap-dé-l’Hommé. Ne parla don Henri Boudet nel suo trattato di linguistica:

Di fronte al punto dove si trovano la stazione termale e la chiesa parrocchiale, la linea curva data dallo strato di rocce porta il nome di Cap de l’Hommé. Un menhìr era conservato in questo luogo e vi era, in alto, scolpita in rilievo, una magnifica testa del Signore Gesù Cristo, il Salvatore dell’umanità. Questa scultura, che ha visto passare quasi diciotto secoli, ha fatto dare a questa parte del pianoro il nome di Cap-de-l’Hommé, dell’uomo per eccellenza, il filius hominis1.

Nel dicembre 1884 la scultura venne danneggiata da un giovane armato di piccozza, e quindi si decise di rimuoverla: venne affidata ad un archeologo di Alet-les-Bains, Cailhol2.

Nel corso del XX sec. una testa era fissata ad un muro del cortile interno del presbiterio: il reperto è sopravvissuto, ed è visibile presso il museo di Rennes-les-Bains. Si tratta della testa cui faceva riferimento don Henri Boudet – ritornata a Rennes-les-Bains dalla casa di Cailhol?

Secondo Urbain Gibert e Guy Rancoule, archeologi della Société d’Études Scientifiques de l’Aude, si tratterebbe di due pezzi distinti: il reperto visibile presso il museo del paese è infatti una testa femminile, scolpita piuttosto grossolanamente in altorilievo in un blocco di arenaria rossastra.

A sinistra: la testa attaccata al muro del presbiterio, a destra: la testa oggi, nel museo del paese

La difficoltà di ricostruire la storia della testa – o delle due teste – è dovuta al fatto che non esistono documenti che ne attestino l’esistenza prima del 1886.

Mentre si trovava attaccata alla parete del presbiterio, era così illustrata da una targhetta:

Scultura staccata da un menhìr piazzato sull’estremità della cresta di Pla des Bruyères, di fronte alla chiesa parrocchiale

Oggi, nel museo di Rennes-les-Bains, viene presentata così:

Testa di divinità gallo-romana
Rinvenuta nel corso dell’ultimo secolo alla base di una roccia sopra il villaggio di Rennes-les-Bains. Per il suo aspetto, è databile all’inizio della nostra era. Si tratta certamente di una divinità protettrice delle sorgenti.

A suggerire l’esistenza di due diversi reperti – l’uno maschile, cui fece riferimento Boudet, e l’altro femminile – è anche la testimonianza della signora Tiffous (nata nel 1886) che dichiarò a Gibert e Rancoule:

Il signor De Grossouvre, ingegnere alle cave di Bourges, il colonnello Toucas, di Périgueux, e mio padre Joseph Griffe, di Rennes, cercavano dei filoni minerari a Pla de la Côte o Pla des Bruyères, terreno appartenente al conte H. De Fleury. Essi scoprirono un blocco di pietra che parve loro interessante e se lo portarono a Rennes, dove mio padre e don Boudet, dopo averlo pulito, notarono che si trattava di una testa. Il signor Martin, muratore, piazzò, su richiesta di don Boudet, questa testa nel luogo ove si trova tutt’ora; tutto questo accadeva quando io avevo circa dodici anni, vale a dire verso il 18983

Commentano i due autori:

Tenendo conto della fragilità della testimonianza umana riguardo simili dettagli, appare verosimile che abbiamo a che fare con due teste differenti: anni della scoperta: 1884 e 1898, vale a dire un intervallo di 14 anni; Testa maschile da una parte, femminile dall’altra; Testa fissata su una roccia ieri, blocco già staccato oggi; Prima testa donata al signor Cailhol, mentre il muratore Martin incastona la seconda in un muro del presbiterio. Ma il luogo della scoperta resta lo stesso: la roccia chiamata "Cap-de-l’Homme", sull’estremità e ai bordi del Pla de la Cote o des Bruyères. Noi abbiamo potuto verificare che l’arenaria che costituisce la cresta rocciosa di Pla e quella che costituisce la testa sono esattamente le stesse.4.

Gibert e Rancoule concludono che le teste sarebbero degli ex-voto offerti alle divinità delle acque durante il periodo dell’occupazione romana; della stessa idea è René Descadeillas5.

E’ da escludere il fatto che la testa fosse già stata citata nel 1874 da Jean Gourdon: parlando di una testa "antefissa in terracotta bianca, di un tipo molto elegante"6 si riferiva all’immagine numero 1 tratta dalla tavola allegata al suo studio, dall’aspetto molto diverso dalle teste su descritte:

La testa in terracotta bianca citata da Jean Gourdon (1874)

1. Henri Boudet, La Vraie Langue Celtique et le Cromleck de Rennes-les-Bains, Imprimerie Pomies, Carcassonne 1886, p. 234.
2. Boudet 1886, p. 234.
3. Testimonianza raccolta in Urbain Gibert, Guy Rancoule, "Rennes-les-Bains: Notes sur une tête sculptée" in Bulletin de la Société d’Études Scientifiques de l’Aude, Tomo LXIX, 1969, pp. 149-55.
4. Gibert/Rancoule 1969.
5. René Descadeillas, Mythologie du Trésor de Rennes, Editions Collot, 1974 (1991), appendice III, pp. 135 e segg.
6. Jean Gourdon, Station Thermales de l’Aude: Rennes-les-Bains, Toulouse: Hérail Durand et Delpuech, 1874, p. 78.

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30. L’arrivo di Saunière a Rennes-le-Château (1885)

31. Le elezioni legislative e l’esilio a Narbonne (1885-1886)

32. Il dono della contessa di Chambord (1886)

33. La ripavimentazione (1887)

34. La sostituzione delle vetrate (1887)

35. Il nuovo altare e il bassorilievo della Maddalena (1887)

36. Il primo ritrovamento (1887)

37. La Dalle des Chevaliers e il secondo altare (1887)

38. Il gruzzolo sotto l’altare della Vergine (1887)

39. Gli ultimi lavori prima della visita vescovile (1887)

40. La visita di monsignor Billard (1889)

41. La vecchia zia e la famiglia Dénarnaud (1889)

42. Il servizio ad Antugnac (1890)

43. Lo stratagemma degli scavi (1891)

44. La Madonna di Lourdes (1891)

45. Il pellegrinaggio a Puivert (1891)

46. La scoperta del sepolcro (1891)

47. Il secret di Saunière e il secret di Cros

48. La morte di Boulanger e i primi lavori nel cimitero (1891)

49. Il nuovo pulpito (1891)

50. Il bassorilievo all’ingresso della chiesa (1891)

51. La grotta di Lourdes (1891-1892)

52. Gli screzi con Alexandrine Marre Dénarnaud (1892)

53. I viaggi e le lettere prefirmate (1892)

54. La vendita delle messe (1892)

55. Il confessionale e la leggenda di Ignace Paris (1893)

56. L’inizio del traffico di messe (1893-1894)

57. I lavori nel giardino (1894)

58. I lavori nel cimitero (1895)

59. L’incendio nel giorno della Festa Nazionale (1895)

60. La contabilità del gennaio 1896

61. I lavori nel presbiterio (1896)

62. Il contratto con Giscard di Toulouse (1896)

63. I lavori nella chiesa e sulla piazzetta (1897)

64. Le decorazioni della chiesa (1897)

65. Il bassorilievo "Venez tous à moi" (1897)

66. Il demone e l’acquasantiera (1897)

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68. Il fonte battesimale (1897)

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