La vendita delle messe (1892)
Oltre allo stipendio dispensato dallo Stato, i sacerdoti avevano altre due fonti di guadagno: la richiesta di doni da parte dei fedeli e la vendita delle messe di suffragio. Queste ultime non potevano essere offerte direttamente ai parrocchiani, ma dovevano essere sollecitate dal segretariato del vescovo, che le spartiva equamente. Come recitavano le istruzioni date ai sacerdoti dal vescovo Billard nel 1886:
SUGLI ONORARI DELLE MESSE – I signori sacerdoti, coloro che richiedono offerte e gli altri preti della diocesi che non riuscissero a celebrare, nel tempo prescritto, tutte le messe loro richieste, sono invitati a depositare queste intenzioni, insieme ai loro onorari, al Segretariato del Vescovo, che avrà l’incarico di distribuirle ai sacerdoti della diocesi che non ne hanno1.
A Saunière, però, non dovevano piacere troppo i criteri seguiti dal segretariato per distribuire le richieste; ritenendo che quest’organo favorisse certi preti a danno di altri, decide infatti di organizzarsi da solo. In un questionario che invierà al suo avvocato nel 1910, il parroco racconterà che al suo arrivo a Rennes c’era grande penuria di richieste, per cui si era rivolto, insieme ad altri parroci della zona, al segretariato vescovile:
Questi signori, dopo aver soddisfatto le nostre richieste per due o tre volte, cominciarono a congedarci gentilmente, dicendoci che non ne avevano più. Anche dopo qualche richiesta successiva non ottenemmo nulla. Il segretariato non aveva più messe per noi. In realtà ne aveva, noi lo sapevamo e ne avevamo la prova; ma gli onorari di quelle messe non erano destinati a noi, poveri curati di campagna. Stanchi di insistere, abbiamo cominciato a rivolgerci a qualche comunità religiosa di cui qualche sacerdote più caritatevole ci aveva fornito l’indirizzo e, in effetti, gli onorari delle messe non tardarono ad arrivare, ed arrivarono in gran numero2.
Nel corso del 1892 il guadagno proveniente dalle vendite ammonta a 955 franchi, a fronte di 747 messe, da cui si può calcolare una tariffa media di 1,2 franchi3.
Il numero di celebrazioni, pur non eccessivo, è superiore a quello consentito dal codice di diritto canonico, che prevede un massimo di una messa al giorno nei giorni feriali e tre nei festivi, per un totale di circa 450 messe all’anno4. Sui suoi quaderni, Saunière annota con cura la data di ricezione del denaro, il nome del richiedente e la data in cui celebra ogni messa.
1. Cit. in Jacques Rivière, Le fabuleux trésor de Rennes-le-Château, Bélisane, Nizza 1983, p. 127.
2. Claire Corbu, Antoine Captier, L’héritage de l’Abbé Saunière, Bélisane, Nizza 1995, p. 181.
3. Jean-Jacques Bedu, Rennes-le-Château, autopsie d’un mythe, Loubatières, Portet-sur-Garonne 2002, p. 126.
4. Codice di Diritto Canonico, c.905 §1-2.
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27. Il "Secondo Impero" e la visita di Monsignor Leuillieux
28. La nuova sacrestia (1881-1883)
29. L’ispezione del Vicario Generale
30. L’arrivo di Saunière a Rennes-le-Château (1885)
31. Le elezioni legislative e l’esilio a Narbonne (1885-1886)
32. Il dono della contessa di Chambord (1886)
33. La ripavimentazione (1887)
34. La sostituzione delle vetrate (1887)
35. Il nuovo altare e il bassorilievo della Maddalena (1887)
36. Il primo ritrovamento (1887)
37. La Dalle des Chevaliers e il secondo altare (1887)
38. Il gruzzolo sotto l’altare della Vergine (1887)
39. Gli ultimi lavori prima della visita vescovile (1887)
40. La visita di monsignor Billard (1889)
41. La vecchia zia e la famiglia Dénarnaud (1889)
42. Il servizio ad Antugnac (1890)
43. Lo stratagemma degli scavi (1891)
44. La Madonna di Lourdes (1891)
45. Il pellegrinaggio a Puivert (1891)
46. La scoperta del sepolcro (1891)
47. Il secret di Saunière e il secret di Cros
48. La morte di Boulanger e i primi lavori nel cimitero (1891)
50. Il bassorilievo all’ingresso della chiesa (1891)
51. La grotta di Lourdes (1891-1892)
52. Gli screzi con Alexandrine Marre Dénarnaud (1892)
53. I viaggi e le lettere prefirmate (1892)
54. La vendita delle messe (1892)
55. Il confessionale e la leggenda di Ignace Paris (1893)
56. L’inizio del traffico di messe (1893-1894)
57. I lavori nel giardino (1894)
58. I lavori nel cimitero (1895)
59. L’incendio nel giorno della Festa Nazionale (1895)
60. La contabilità del gennaio 1896
61. I lavori nel presbiterio (1896)
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99. La condanna in contumacia e l’annullamento (1910)
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