IL BASSORILIEVO ALL'INGRESSO DELLA CHIESA (1891)
Dal 4 al 20 dicembre Saunière si dedica all'installazione del bassorilievo sopra la porta di ingresso della chiesa (1), sormontato da un tetto color giallo canarino di dubbio gusto estetico; sulla chiave di volta fa fissare il simbolo del Sacro Cuore, simbolo dalle chiare valenze politiche antirepubblicane.
Alla pietra che indica la data dei restauri del 1646, Saunière ne aggiunge due indicanti il 1891 e il 1892.
Le due date, sormontate da due gargoyles
Il giorno della conclusione dei lavori, la curiosità dei fedeli è grande; il parroco annota sul suo diario:
20 [dicembre] Affluenza per vedere la porta
La "lettura" della struttura rivela chiaramente il progetto di Saunière di trasformare la chiesa di Santa Maddalena in un importante centro di pellegrinaggi: facendo scolpire su due lati gli stemma di due vescovi di Carcassonne (monsignor Billard, l'attuale vescovo e monsignor Leuillieux, il precedente) e sulla chiave di volta quello del papa Leone XIII, il parroco di Rennes auspica evidentemente dai suoi superiori di ottenere per la parrocchia dei vantaggi che gli guadagnino un incremento di visite da parte dei pellegrini, non ultima l'indulgenza, dispensata dal Vescovo e dal Papa, per chiunque visiti la chiesa nel giorno della festa di Santa Maria Maddalena.
Sotto il blasone di monsignor Billard è trascritto il suo motto, tratto dal Vangelo di Luca 5, 5:
IN VERBO TUO LAXABO RETE Sulla tua parola getterò la rete
Sotto lo stemma di Leone XIII compare la sua massima, tratta dalle profezie di San Malachia:
LUMEN IN COELO Luce nel Cielo
A tale motto si ispira il blasone papale, che nella parte alta mostra una cometa.
Il terzo stemma è molto danneggiato, ma probabilmente vi compariva l'iscrizione
IN FIDE ET LENITATE Nella fede e nella dolcezza
dedicata al predecessore di Billard, monsignor François-de-Sales Albert Leuillieux (vescovo dal 1873 al 1881).
Al centro del triangolo che sormonta il portale della chiesa compare una statua di Maria Maddalena con la croce in mano e un vestito una cui piega può sembrare un serpente che spunta sinuoso dal terreno (si ignora se l'effetto ottico sia voluto).
Sopra la statua compare una croce sormontata da un cartiglio la cui iscrizione, conoscendo l'orientamento politico di Saunière, acquista una doppia valenza religiosa e politica:
IN HOC SIGNO VINCES Con questo segno vincerai
La scritta ricorda la visione che ebbe Costantino nel 312, alla vigilia della battaglia contro Massenzio; uscito vincitore dallo scontro, Costantino gettò le basi per il primo stato cristiano della storia. Nel 1891, quando il conflitto tra Stato e Chiesa era molto aspro, la scritta in questione era una precisa allusione politica. Ai piedi della Maddalena, sotto la scritta:
STE MARIA MAGDALENA Santa Maria Maddalena
una lunga iscrizione (2) recita:
REGNUM MUNDI ET OMNEM ORNATUM SOECULI CONTEMPSI PROPTER AMOREM DOMINI MEI JESU CHRISTI QUEM VIDI QUEM AMAVI IN QUEM CREDIDI QUEM DILEXI
Ho disprezzato il regno del mondo ed ogni ornamento secolare per amore del Mio Signore Gesù Cristo che vidi, amai, in cui credetti e in cui trovai diletto.
La frase si trovava, all'epoca di Saunière, in tutti i breviari (3):
Sopra la porta, compaiono altre tre iscrizioni tratte dai testi biblici:
DOMUS MEA DOMUS ORATIONIS VOCABITUR TERRIBILIS EST LOCUS ISTE HIC DOMUS DEI EST ET [PORTA COELI]
La prima è tratta dal Libro di Isaia 56, 7:
Holocausta eorum et victimae eorum placebunt mihi super altari meo quia domus mea domus orationis vocabitur cunctis populis. I loro olocausti e i loro sacrifici saliranno graditi sul mio altare, perché il mio tempio si chiamerà casa di preghiera per tutti i popoli.
Le altre due citazioni sono tratte dal Libro del Genesi 28, 16-17:
Cumque evigilasset Iacob de somno ait "Vere Dominus est in loco isto et ego nesciebam". Pavensque: "Quam terribilis" inquit "est locus iste non est hic aliud nisi domus Dei et porta caeli" Giacobbe si svegliò dal sonno e disse: "Certo, il Signore è in questo luogo e io non lo sapevo". Ebbe timore e disse: "Quanto è terribile questo luogo! Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo".
Lette in sequenza, le ultime tre iscrizioni definiscono precisamente il luogo di preghiera su cui si trovano incise: un luogo mirabile per la presenza di Dio, unica porta del Cielo per i credenti. Commentando la scelta delle frasi fatta da Saunière, Charles Boumendil scrive che le stesse denotano "un'ottima conoscenza biblica che non poté essere acquisita se non grazie ad un approfondito studio personale e soprattutto con forti motivazioni interiori" (4).
Le interpretazioni delle iscrizioni qui sopra riportate sono state così tante e diverse, introducendo significati esoterici e simbologie occulte, che l'analisi qui presentata richiede la stessa giustificazione con cui si chiude un articolo dei Cahiers de Rennes-le-Château: "Qualcuno ci potrà rimproverare di non aver trovato, in queste iscrizioni, dei significati nascosti, ma allo stato attuale delle nostre ricerche, non abbiamo potuto riconoscervi altre interpretazioni se non quelle offerte dal cristianesimo. Agli spiriti più fecondi il compito di confutare i nostri errori" (5).
1.Per un'analisi dettagliata delle iscrizioni sul bassorilievo, si veda "Les inscriptions du porche de l'eglise de Rennes-le-Château", Cahiers 1, pp.17-22.
2.La prima parte della frase compare già nel 1709 in una biografia di Suor Maria Crocifissa della Concezione (1645-1699), dove durante una visione la Povertà pronuncia le parole "Regnum mundi et omnem ornatum soeculi contempsi propter amorem Domini Mei Jesu Christi" (Vita e virtù della venerabile serva di Dio Suor Maria Crocifissa della Concezione dell'Ordine di San Benedetto nel Monastero di Palma, descritte sotto gli auspici dell'illustrissimo e reverendissimo Monsignor Arcivescovo Fr. D. Francesco Ramirez Vescovo di Girgenti, Venezia, 1709, libro terzo, cap.3.), ma potrebbe risalire addirittura al Medioevo: viene infatti citata in una raccolta di sermoni di John Tauler (1300-1361) in Arthur Wollaston, The Inner Way Being Thirty-Six Sermons For Festivals By John Tauler Friar Preacher Of Strasburg, London: Methuen & Co., 1901, Sermon VIII. Papa Benedetto XIV (1675-1758) la inserì nel Pontificale Romanum nella messa di benedizione e consacrazione alla Vergine (De Benedictione et Consecratione Virginum, rivisto e corretto da Leone XIII).
3.Ottava Lezione del Terzo Notturno. Il canonico Carol della cattedrale di Monaco ha ritrovato un breviario dell'epoca di Saunière su cui la frase compare nella sua versione integrale. La pagina è pubblicata in G.T., "Les inscriptions du porche de l'eglise de Rennes-le-Château", Cahiers 2, p.27.
4.Claude Boumendil, "A propos d'une phrase latine que fit graver Beranger (sic) Sauniere au fronton de son eglise", Cahiers 1, pp.14-16.
5.G(eorge) T(appa), "Les inscriptions du porche de l'eglise de Rennes-le-Château", Cahiers 1, p.22.
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