Guida storica all’enigma di Rennes-le-Château

Il trasferimento a Coustouge e le dimissioni (1909)

Il 16 gennaio 19091 Bérenger Saunière riceve una lettera inviata da H. Rodière, Vicario Generale del Vescovo di Carcassonne, nella quale viene annunciato il suo trasferimento a Coustouge per la data del 1° febbraio 1909:

Signor curato, sono stato incaricato di annunciarvi che Monsignore [il Vescovo] vi nomina parroco di Coustouge, nella diocesi di Durban. Dal momento che tale parrocchia è vacante, sua Grandezza desidera che voi ne assumiate la reggenza il 1° febbraio prossimo. Vi auguro che la grazia di Dio vi accompagni e benedica il vostro nuovo ministero.
Vogliate gradire, signor curato, i miei sinceri saluti.

Il 20 gennaio 19092 Saunière riceve una seconda lettera che conferma il contenuto della prima.

L’annuncio viene ufficializzato qualche giorno più tardi3. Sin dal principio il trasferimento non si annuncia come una trattativa privata tra il sacerdote e il Vescovo: sulle colonne del periodico diocesano La Semaine religieuse de Carcassonne del 22 gennaio 1909 si legge:

Per decisione di monsignor il Vescovo, don Saunière, parroco di Rennes-le-Château, è nominato parroco di Coustouge.

All’epoca Coustouge conta 351 abitanti, contro i 205 di Rennes; sebbene da un certo punto di vista la nomina possa apparire come una promozione, è difficile non scorgervi una sanzione per il continuo rifiuto da parte del sacerdote di interrompere la vendita delle messe.

Incerto sul da farsi, Saunière si rivolge ad alcuni amici parroci per chiedere consiglio; il primo è don Barthèlèmy Rouanet, parroco di Bagès-les-Flots, cui annuncia il trasferimento il 22 gennaio 19094. Il giorno stesso don Rouanet gli risponde:

Mio caro Bérenger,
rispondo immediatamente alla tua comunicazione. Non mi sono riservato che qualche momento di riflessione. Ti assicuro che la tua lettera è sorprendente e preoccupante. Se anche in passato avessi potuto temere qualcosa per te, non avrei mai pensato a questo momento particolare. La morte del povero don Gaudissard5 ha forse risvegliato brutti ricordi? Può essere che le belle cose che hai fatto hanno attirato l’attenzione su di te? Tutte domande che mi faccio senza saper rispondere in alcun modo. […]Mi domandi una soluzione per la situazione in cui il Vescovo ti ha messo. Conviene obbedire o resistere? Sono questi i due termini della questione, non ci sono altre scelte. O l’obbedienza, o la resistenza. Mi dici che il Vescovo mantiene fermamente la sua decisione e che lui si rifiuta di considerare le tue ragioni, per cui non cederà. Quindi, ti dico, o tu ti allinei alla sua decisione oppure non ti allinei. Se hai sufficienti mezzi per andare in pensione, fallo. Se non li hai, non puoi che rassegnarti ed obbedire. […] Mi viene ancora un’idea in mente… penso che faresti bene ad obbedire almeno per qualche tempo, magari un anno, fornendo al Vescovo prove della tua buona fede e quindi successivamente farti pensionare. Mi hai messo in una situazione imbarazzante quando mi hai chiesto che cosa avrei fatto al tuo posto. Proca a toccare il cuore del tuo Vescovo, anche se penso sia inutile, c’è sicuramente qualcun altro dietro il suo operato e la cosa dev’essere stata maturata con attenzione. Quindi la mia ultima parola è questa: sii prete.6

Il titolo di parroco di Coustouge gli viene ufficialmente inviato il 23 gennaio 19097.

Il 25 gennaio 1909 è il parroco di Floure, don Gazel, a scrivergli8. E’ curioso notare come quest’ultimo esprima sentimenti molto simili a quelli di don Rouanet. Oltre a dichiararsi molto sorpreso per l’accaduto ("La tua lettera mi ha vivamente sorpreso, e mi ritrovo a chiedermi per quale ragione dopo 20 anni a Rennes il Vescovo ti abbia così improvvisamente ttrasferito a Coustouge"), anch’egli si chiede se per caso non si tratti di vecchi problemi tornati di recente alla luce:

I tempi passati gli sono forse tornati alla memoria?9

Lo stesso giorno Saunière riceve la solidarietà di un sacerdote di Limoux, don Guinod(?)10.

La notizia viene ripresa anche dall’Express du Midi, dove viene letta da monsieur Pugens, un ex professore ed amico di Saunière11 che il 27 gennaio gli scrive una lunga lettera. Anch’egli condivide le perplessità degli altri sacerdoti:

Ho letto sull’Express du Midi della tua nomina a Coustouge, e mi perdo in congetture, perché non riesco a spiegarmi perché farti una cosa del genere mentre ti trovi a Rennes. E’ una decisione molto grave e per me assolutamente enigmatica.12

In quei giorni Saunière riceve anche una lettera da parte del parroco di Montazels, don Camille Joseph Pontier, la cui sorpresa e disappunto sono gli stessi:

Lasciami dire che lo stupore è veramente generale, e personalmente non approvo minimamente questa nomina.13

Don Pontier si spinge oltre: alla prima lettera ne allega una seconda, nella quale si rivolge direttamente al Vescovo come se a parlare fosse Saunière14; si tratta di una lettera-tipo, cui il parroco di Rennes si ispirerà per scrivere a monsignor Beuvain de Beauséjour. Il sacerdote si trova in una situazione a lui abbastanza favorevole: avendo intestato tutte le proprietà alla governante, non rischia di esserne privato; abita presso il presbiterio per cui paga un regolare affitto al comune; ha un’età che gli consente di andare in pensione e di ritirarsi dalle mansioni della sua parrocchia.

In una prima lettera, elaborata il 25 gennaio 1909, Saunière adotta un atteggiamento di ingenua cortesia, rifiutando l’offerta per il suo stato di salute precario che gli impedirebbe di affrontare gli impegni di una nuova parrocchia:

A Rennes-le-Château la fatica non è molta, il lavoro non è così considerevole, per me è sufficiente, la popolazione accetta i miei modi di fare. Posso dunque continuare, nelle condizioni in cui mi trovo, ad esercitare il ministero presso la parrocchia ove mi trovo ora. Alla mia età sarebbe molto difficile cambiare le mie abitudini, acquistate in 24 lunghi anni.15

La lettera viene probabilmente spedita il 26 gennaio16.

Il giorno successivo il sacerdote compila una lettera dai toni più aspri, in cui denuncia l’esistenza di una cospirazione ai suoi danni. Qui si intravvede lo spettro del fratello Alfred:

Già da diverso tempo mi avevano avvertito che:
1) "Il signor curato di Rennes-le-Château riceverà presto notizie sui gravi provvedimenti che si stavano preparando contro di lui"
2) "Il curato di Rennes-le-Château avrebbe dovuto espiare le colpe del reverendo suo fratello, morto prematuramente."17

Prima ancora di ricevere una risposta da parte del Vescovo, Saunière decide di rassegnare le dimissioni. In una lettera datata 28 gennaio 1909 il sacerdote scrive:

Monsignore, ho l’onore di ricordare alla Vostra Grandezza che non posso accettare un qualsiasi trasferimento per le ragioni espresse nella mia ultima lettera datata 25 gennaio. In relazione alla persistenza della vostra decisione, non mi resta da fare che una cosa: ritirarmi dal ministero sacerdotale. Ecco perché, Monsignore, consegno tra le vostre mani le mie dimissioni. […] Faccio seguito alla decisione presa da Vostra Grandezza in relazione alla mia partenza da Rennes, mi resta solo una posizione da prendere, suggerita da voi quando, parlando di me, avete detto ai rappresentanti del Comune: "Che vada in pensione!". Pertanto, vogliate accettare le mie dimissioni e vi prego di non contarmi più, a partire dal 1° febbraio, nel numero dei sacerdoti della sua diocesi che praticano il Santo Ministero. Ho letto la vostra lettera col maggiore dei rispetti e ho preso conoscenza delle vostre intenzioni nei miei riguardi. Però, se la nostra religione ci ordina di considerare soprattutto i nostri interessi spirituali, che sono sicuramente lassù, la stessa non ordina di trascurare i nostri interessi materiali, che sono quaggiù… e i miei sono a Rennes e da nessuna altra parte. Vi dichiaro, Monsignore, con tutta la fermezza di un figlio rispettoso: no, Monsignore, non partirei mai.18

Il Vescovo è inamovibile: pur accettando le dimissioni (da quella data, e per cinque mesi, i registri parrocchiali vengono firmati da due sostituti ad interim19), il 31 gennaio 1909 una terza lettera conferma il trasferimento20, e lo stesso viene notificato da parte da Monsignor de Beauséjour al sindaco del paese il 1° febbraio 190921.

Quello che era inizialmente un semplice trasferimento diventa, agli occhi di Saunière, un problema personale col Vescovo: nei primi giorni di febbraio il sacerdote fa riferimento sui suoi quaderni ad un "affaire Evéche"22, che il 10 del mese diventa semplicemente "l’affaire"23.

In risposta alla lettera del Vescovo, il consiglio municipale si esprime a sostegno del parroco con una lettera inviata il 6 febbraio 1909:

In risposta alla Sua lettera del 31 gennaio ultimo, ho l’onore di informarVi che deploro la decisione presa nei riguardi del Signor curato Saunière. Non avendo accoglienza alle richieste che il Consiglio municipale di Rennes-le-Château ha fatto alla Vostra Eccellenza, pensiamo che Voi e il Vostro Consiglio abbiate agito in malafede. Noi non siamo affatto soddisfatti. Al contrario, perché Voi avete cancellato a Saunière i suoi poteri. Quanto all’accoglienza da parte della popolazione nei confronti del sacerdote di Espèraza e al successore di Saunière, questa sarà semplice: la chiesa sarà deserta e le cerimonie religiose sostituite da cerimonie civili. Voi vedrete, signor Vescovo, che non Vi servirà a niente applicare su di noi la collera della Chiesa. Quanto al presbiterio, lo stesso è affittato per cinque anni, dal giorno 1° gennaio 1907, a Saunière. Devo informarVi però che al termine dell’affitto, o anche adesso, se diventa libero con l’uscita dell’inquilino attuale, il consiglio municipale rifiuterà di fare un nuovo affitto con qualunque successore inviato da voi. Vi chiedo, Signor Vescovo, di accogliere la mia considerazione.
Il Sindaco24

Con ogni probabilità il sacerdote aveva mantenuto uno stretto riserbo sull’affaire e sulle sue dimissioni, dal momento che il consiglio municipale incolpa il Vescovo di aver sospeso il parroco, accusandolo così: "voi avete cancellato a Saunière i suoi poteri"; in realtà era stato l’ex parroco a rassegnare le sue dimissioni.

Nei primi giorni di febbraio il Superiore del Gran Seminario viene in visita a Rennes per incontrare il parroco e discutere con lui della sua scelta; si tratta di un primo contatto che precede la convocazione ufficiale25.

1. In Correspondance de Bérenger Saunière (1896-1915), 16 gennaio 1909 si legge: "Il Vescovo di Carcassonne mi nomina parroco di Coustouge".
2. In Carnet 2004, 20 gennaio 1909 si legge: "Seconda lettera a proposito del trasferimento".
3. Il documento è riprodotto in Pierre Jarnac, Histoire du Trésor de Rennes-le-Château, Bélisane, Nizza 1985, p. 195.
4. In Carnet 2004 si legge: "Annuncio il mio trasferimento al parroco di Bagès-les-Flots".
5. Don Gaudissard (1860-1909) aveva sostituito Saunière nel 1891 ad Antugnac, ed era morto pochi giorni prima, il 9 gennaio 1909, alla giovane età di 49 anni. Non esiste nessun elemento che faccia pensare a questa morte come ad un fatto sospetto, come invece sostenuto da qualche ricercatore in modo del tutto ipotetico.
6. Riprodotta in Claire Corbu, Antoine Captier, L’héritage de l’Abbé Saunière, Bélisane, Nizza 1995, pp. 170-171, trascritta in Christian Doumergue, Bérenger Saunière, prêtre libre à Rennes-le-Château, C. Lacour, Nimes 2000, pp. 202-203.
7. Carnet 2004, 23 gennaio 1909.
8. Carnet 2004, 25 gennaio 1909.
9. La missiva è trascritta integralmente in Doumergue 2000, pp. 203-204.
10. In Carnet 2004, 25 gennaio 1909 si legge: "Guinod(?) sacerdote di Limoux stupito per il mio trasferimento".
11. Il suo nome, illeggibile sulla firma in calce alla lettera, si trova in Carnet 2004, 27 gennaio 1909 dove Saunière appunta: "R[icevuta] lettera [da] Pugens ex professore ritirato a proposito del mio trasferimento".
12. Riprodotta in Pierre Jarnac (a cura di), Les Archives de l’abbé Saunière * 101 Documents reproduits d’après les originaux, Pégase, Perpignan 2002, documento 62 e in Corbu/Captier 1995, p. 172 e trascritta in Doumergue 2000, p. 205.
13. Riprodotta in Corbu/Captier 1995, p. 169 e trascritta in Doumergue 2000, pp. 205-206.
14. Trascritta in Doumergue 2000, p. 206.
15. La lettera è riprodotta in Jean-Jacques Bedu, Rennes-le-Château, autopsie d’un mythe, Loubatières, Portet-sur-Garonne 2002, pp. 147-149 e trascritta in Doumergue 2000, p. 207.
16. Sui suoi quaderni Saunière registra l’invio di cinque lettere il 26 gennaio, quattro il 27 e quattro il 28 gennaio, senza specificarne né il destinatario né il contenuto; ci sono dunque 13 lettere complessive di cui si ignora praticamente tutto.
17. La lettera è riprodotta in Bedu 2002, pp. 153-155.
18. Doumergue 2000, pp. 208-209.
19. Jarnac 1985, p. 199.
20. Carnet 2004, 31 gennaio 1909.
21. Carnet 2004, 1° febbraio 1909: la lettera è datata 31 gennaio 1909.
22. Ad esempio in due lettere ricevute e registrate in Carnet 2004, 2 febbraio 1909 e 4 febbraio 1909.
23. Carnet 2004, 10 febbraio 1909.
24. Il documento è riprodotto in François Grassaud, L’abbé Saunière curé de Rennes-le-Château, 2000, pp. 72-73, Jacques Rivière, Le fabuleux trésor de Rennes-le-Château, Bélisane, Nizza 1983, p. 173 e Jarnac 2002, documento 67.
25. Gérard Tappa, Claude Boumendil, Claire Corbu, Antoine Captier, L’Incroyable destin de l’abbé Saunière, Le Procès 1909-1910, Belisane, Nizza 1994, p. 26 cit. in Doumergue 2000, p. 213.

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22. La cripta dei Signori d’Hautpoul

23. Il testamento "da leggere"

24. La morte di Marie de Négre e la fuga di Antoine Bigou

25. I restauri più urgenti e le due ispezioni

26. La nascita di Saunière e la visita di De la Bouillerie

27. Il "Secondo Impero" e la visita di Monsignor Leuillieux

28. La nuova sacrestia (1881-1883)

29. L’ispezione del Vicario Generale

30. L’arrivo di Saunière a Rennes-le-Château (1885)

31. Le elezioni legislative e l’esilio a Narbonne (1885-1886)

32. Il dono della contessa di Chambord (1886)

33. La ripavimentazione (1887)

34. La sostituzione delle vetrate (1887)

35. Il nuovo altare e il bassorilievo della Maddalena (1887)

36. Il primo ritrovamento (1887)

37. La Dalle des Chevaliers e il secondo altare (1887)

38. Il gruzzolo sotto l’altare della Vergine (1887)

39. Gli ultimi lavori prima della visita vescovile (1887)

40. La visita di monsignor Billard (1889)

41. La vecchia zia e la famiglia Dénarnaud (1889)

42. Il servizio ad Antugnac (1890)

43. Lo stratagemma degli scavi (1891)

44. La Madonna di Lourdes (1891)

45. Il pellegrinaggio a Puivert (1891)

46. La scoperta del sepolcro (1891)

47. Il secret di Saunière e il secret di Cros

48. La morte di Boulanger e i primi lavori nel cimitero (1891)

49. Il nuovo pulpito (1891)

50. Il bassorilievo all’ingresso della chiesa (1891)

51. La grotta di Lourdes (1891-1892)

52. Gli screzi con Alexandrine Marre Dénarnaud (1892)

53. I viaggi e le lettere prefirmate (1892)

54. La vendita delle messe (1892)

55. Il confessionale e la leggenda di Ignace Paris (1893)

56. L’inizio del traffico di messe (1893-1894)

57. I lavori nel giardino (1894)

58. I lavori nel cimitero (1895)

59. L’incendio nel giorno della Festa Nazionale (1895)

60. La contabilità del gennaio 1896

61. I lavori nel presbiterio (1896)

62. Il contratto con Giscard di Toulouse (1896)

63. I lavori nella chiesa e sulla piazzetta (1897)

64. Le decorazioni della chiesa (1897)

65. Il bassorilievo "Venez tous à moi" (1897)

66. Il demone e l’acquasantiera (1897)

67. La Via Crucis (1897)

68. Il fonte battesimale (1897)

69. Le statue e il GRAAL (1897)

70. La visita del vescovo Billard (1897)

71. Il calvario (1897)

72. La stanzetta segreta (1897)

73. Gli ultimi acquisti (1897-1898)

74. Un resoconto delle spese (1885-1898)

75. I conflitti con la famiglia (1897)

76. I viaggi a Lione e i presunti interessi per la fotografia (1897)

77. Il Personnat rifiutato (1899)

78. La concessione perpetua nel cimitero (1900)

79. Il grande progetto di Saunière

80. I lavori di costruzione (1899-1906)

81. La Tour Magdala

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83. Il gruppo di lavoro

84. Un resoconto delle spese

85. I richiami di monsignor Billard (1901)

86. L’andamento economico

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