Guida storica all’enigma di Rennes-le-Château

Il contratto con Giscard di Toulouse (1896)

Completati i lavori nel presbiterio, Saunière chiede a Castex un preventivo per la sostituzione completa della volta e la costruzione di un doppio muro al posto di quello attuale, in pessimo stato: la somma richiesta in una lettera del 9 settembre 1896 è di 2400 franchi1.

Oltre che all’aspetto strutturale, Saunière è interessato alle decorazioni degli interni: contatta dunque la Manifattura Giscard di Toulouse che già gli aveva fornito il pulpito e il bassorilievo sul timpano dell’ingresso della chiesa, e dopo aver consultato il ricco catalogo messogli a disposizione, si accorda per una fornitura di 2500 franchi firmando un contratto il 20 novembre 1896. La scelta di Giscard da parte del parroco è facilmente comprensibile: si tratta della più importante ed antica casa di scultori di Toulouse2, essendo stata fondata nel 1855. Il contratto stabilisce quanto segue:

Il 20 novembre dell’anno 1886 tra il signor Giscard, pittore e scultore residente a Toulouse in rue de la Colonne 25; e il signor parroco Saunière, curato di Rennes-le-Château, cantone di Couiza, Aude; viene convenuto quanto segue:

Per la somma di 2500,00 franchi, pagabile in rate annuali di 500 franchi a partire dalla fine di dicembre 1897, il signor Giscard, scultore residente a Toulouse, s’impegna a fornire entro il termine di quattro mesi al signor parroco Saunière, curato di Rennes-le-Château, e a fargli pervenire alla stazione di Couiza Montazels franchi di porto e di imballaggio, gli articoli riportati qui sotto:

- Un bassorilievo, tipo grandes bosses, in terracotta inalterabile, esecuzione artistica ed impeccabile a tutti gli effetti, ricca policromia, pietre preziose, occhi smaltati, diametro: tre metri. Titolo del bassorilievo: "Venite a me…ecc.", undici o dodici personaggi.
- Una via crucis in terracotta, scene in altorilievo, personaggi dipinti al naturale, costumi d’epoca, paesaggio di sfondo, esecuzione impeccabile e conforme al modello inviato, la cui altezza è di un metro e 26 centimetri e la larghezza di 0 metri e 60 centimetri. Ricca policromia dappertutto.
- Fonti con gruppo scultoreo rappresentante il battesimo di Nostro Signore Gesù Cristo ad opera di Giovanni Battista in terracotta artistico, ricca porta in rame dorato, esecuzione impeccabile, policromo come detto sopra; pietre preziose, occhi smaltati. Altezza del soggetto: 2 metri e 90 centimetri. Larghezza: 0 metri e 80 centimetri. Tutto conforme al modello dato.
- Sette statue, tutte in terracotta, ognuna di 1 metro e 30 centimetri di altezza, decorazione particolarmente ricca, pittura stile medioevo e piena, pietre preziose, occhi smaltati. Statua della Santa Vergine Madre con il Gesù bambino, San Giuseppe con il Gesù bambino, sia l’uno che l’altro conformi al modello stabilito. Sant’Antonio da Padova con il Gesù bambino in piedi sul libro. Santa Maria Maddalena patrona della parrocchia. Sant’Antonio Eremita secondo patrono. Santa Germana con due agnellini e San Rocco. Tutte queste statue conformi ai modelli stabiliti e di esecuzione impeccabile.
- Sei piedistalli adatti alle dimensioni delle statue. Quattro con due teste d’angeli dagli occhi smaltati; due piedistalli con una sola testa d’angelo anch’essa dagli occhi smaltati. Un settimo piedistallo a forma di colonna con quattro angeli in piedi. Decorazione particolarmente ricca e pittura stile medioevo. Pietre preziose, occhi smaltati, conformi al modello. L’altezza di questo ultimo piedistallo sarà indicata più tardi.
- Due merli di stile romanico come altrove presso tutti gli altri articoli per le due statue della Santa Vergine e di San Giuseppe, dello stesso materiale, stessa esecuzione artistica e stessa ricchezza di decorazioni.
- Tre altre piccole statue ciascuna di 0 metri e 70 centimetri, né più né meno, con belle decorazioni particolarmente ricche. Pietre preziose, occhi smaltati. Queste tre statue sono una Vergine romanica, un San Giuseppe ed il Sacro Cuore di Gesù.

Con tutti questi articoli che saranno dipinti ad olio, in modo da poter sopportare numerosi lavaggi, il signor Giscard s’impegna inoltre a venire personalmente – e se non di persona, almeno a mandare a sue spese un operaio – per l’installazione del bassorilievo "Venite a me…ecc" e anche per il resto, qualora si renda necessaria la presenza di un operaio, cosa che peraltro non credo.

Da parte sua, il signor parroco Saunière, curato di Rennes-le-Château, s’impegna a suo turno a saldare al signor Giscard, pittore e scultore di Toulouse, la somma di 2500,00 franchi come si è riportato più sopra, in rate annuali di 500 franchi a partire dalla fine del mese di dicembre 1897.

In più s’impegna a far trasportare a sue spese da Couiza a Rennes tutti gli articoli di cui si è scritto sopra e ad offrire vitto e alloggio all’operaio inviato.

Infine, in caso di decesso, il signor parroco Saunière autorizza il signor Giscard a rimuovere dalla chiesa gli oggetti che non siano stati pagati, a meno che il comune o la fabbrica non se ne sobbarchino il pagamento.

Redatto in duplice copia al presbiterio di Rennes-le-Château nel giorno, mese ed anno di cui sopra.

Firma dei due contraenti.3

Il contratto conferma che le decorazioni vengono scelte da Saunière consultando il catalogo della Manifattura; al grande complesso statuario che verrà fissato sulla parete di fondo si fa riferimento col nome di "Venez a moi, ect.", come ad indicare un articolo ben preciso. A differenza di quanto verrà detto in tempi più recenti, il parroco è poco interessato ai particolari delle costruzioni: a proposito del complesso in questione, ad esempio, si dice genericamente che sarà composto da "undici o dodici personaggi".

Il modello su cui viene realizzata la Via Crucis si trova già da tempo sul catalogo della ditta di Toulouse: già nel 1887 Giscard aveva realizzato un’identica serie di 14 bassorilievi a Rocamadour, uguali in tutto e per tutto nella struttura al modello proposto dieci anni dopo a Saunière; sul contratto si parla effettivamente di una Via Crucis "conforme al modello inviato".

Lo stesso si può dire del fonte battesimale, che rappresenta il battesimo di Cristo da parte di Giovanni Battista; il contratto parla di un fonte "conforme al modello visionato" e su uno dei cataloghi pubblicitari di Giscard compare il disegno dell’articolo installato a Rennes-le-Château, descritto come un "magnifico fonte battesimale in terracotta". Un’identica struttura verrà realizzata dagli scultori di Toulouse presso la chiesa di Paulhac4.

Il contratto fa anche riferimento a sette statue in terracotta, ognuna chiamata con un nome particolare: "Vergine Maria col Bambin Gesù, San Giuseppe col Bambin Gesù (conformi entrambe ai modelli stabiliti). Sant’Antonio da Padova col Bambin Gesù in piedi su un libro, Santa Maria Maddalena patrona della Parrocchia, Sant’Antonio Eremita, secondo patrono, San Germana con i due agnelli e San Rocco. Tutte le statue conformi ai modelli".

Le statue saranno sostenute da sei zoccoli, quattro dei quali decorati con due teste d’angelo (sosterranno le quattro statue di Maria Maddalena, Sant’Antonio Eremita, San Germana e San Rocco) e due decorati con una sola testa d’angelo (quelli di Giuseppe e Maria). L’ultima statua, quella di Sant’Antonio da Padova, sarà sorretta da un pilastro circolare sormontato da quattro angeli in piedi. Anche gli zoccoli saranno "conformi al modello".

Sulle statue di Maria e Giuseppe verranno installati anche due pinnacoli decorati, simili a quello sopra il pulpito. Completano l’ordine tre statue più piccole, di soli 70 cm. d’altezza: la Vergine e San Giuseppe in legno5 e una statua del Sacro Cuore di Gesù, che verrà poi issata sul frontone della villa costruita tre anni più tardi.

Tutto il materiale installato verrà dipinto ad olio, in modo da poter essere lavato più e più volte: la qualità dei prodotti offerti da Giscard è dimostrata dalle perfette condizioni in cui versano ancora oggi – dopo più di un secolo – le decorazioni da lui installate a Rennes-le-Château. Le statue e i bassorilievi saranno trasportati da Toulouse a Couiza a spese di Giscard, mentre il trasporto fino al paese sarà a carico di Saunière, così come i pasti e l’alloggio per gli operai che li installeranno.

Una cura particolare viene riservata al pezzo più grande, il complesso statuario "Venez tous à moi", che verrà portato a Rennes-le-Château da Giscard in persona o comunque da qualcuno di sua fiducia; le sue notevoli dimensioni (raggiunge i tre metri di larghezza) giustificano ampiamente queste attenzioni. Secondo un racconto riportato da Pierre Jarnac6, l’opera viene caricata su un carro trainato da due buoi, e mentre si trova ad attraversare un vecchio portico d’epoca visigota all’ingresso del paese (ormai scoparso), il complesso statuario urta una colonna, facendo sobbalzare il mezzo di trasporto e facendo cadere i due animali in un burrone; l’opera in terracotta resta del tutto intatta, e Saunière rifonde immediatamente il danno al malcapitato carrettiere.

1. Documento riprodotto su Claire Corbu, Antoine Captier, L’héritage de l’Abbé Saunière, Bélisane, Nizza 1995, pp. 97-98.
2. Un approfondimento su questo tema compare in "Giscard, père et fils – Une dynastie de sculpteurs-statuaires à Toulouse" in Pégase, n.5, novembre-dicembre 2002, pp. 14-18.
3. Documento riprodotto su Corbu/Captier 1995, pp. 99-100.
4. Una fotografia del fonte battesimale di Paulhac compare in Pégase, n.5, novembre-dicembre 2002, p. 16.
5. Secondo Pierre Jarnac, Histoire du Trésor de Rennes-le-Château, Bélisane, Nizza 1985, pp. 155-156, le due statue sarebbero state rubate.
6. Jarnac 1985, p. 154.

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25. I restauri più urgenti e le due ispezioni

26. La nascita di Saunière e la visita di De la Bouillerie

27. Il "Secondo Impero" e la visita di Monsignor Leuillieux

28. La nuova sacrestia (1881-1883)

29. L’ispezione del Vicario Generale

30. L’arrivo di Saunière a Rennes-le-Château (1885)

31. Le elezioni legislative e l’esilio a Narbonne (1885-1886)

32. Il dono della contessa di Chambord (1886)

33. La ripavimentazione (1887)

34. La sostituzione delle vetrate (1887)

35. Il nuovo altare e il bassorilievo della Maddalena (1887)

36. Il primo ritrovamento (1887)

37. La Dalle des Chevaliers e il secondo altare (1887)

38. Il gruzzolo sotto l’altare della Vergine (1887)

39. Gli ultimi lavori prima della visita vescovile (1887)

40. La visita di monsignor Billard (1889)

41. La vecchia zia e la famiglia Dénarnaud (1889)

42. Il servizio ad Antugnac (1890)

43. Lo stratagemma degli scavi (1891)

44. La Madonna di Lourdes (1891)

45. Il pellegrinaggio a Puivert (1891)

46. La scoperta del sepolcro (1891)

47. Il secret di Saunière e il secret di Cros

48. La morte di Boulanger e i primi lavori nel cimitero (1891)

49. Il nuovo pulpito (1891)

50. Il bassorilievo all’ingresso della chiesa (1891)

51. La grotta di Lourdes (1891-1892)

52. Gli screzi con Alexandrine Marre Dénarnaud (1892)

53. I viaggi e le lettere prefirmate (1892)

54. La vendita delle messe (1892)

55. Il confessionale e la leggenda di Ignace Paris (1893)

56. L’inizio del traffico di messe (1893-1894)

57. I lavori nel giardino (1894)

58. I lavori nel cimitero (1895)

59. L’incendio nel giorno della Festa Nazionale (1895)

60. La contabilità del gennaio 1896

61. I lavori nel presbiterio (1896)

62. Il contratto con Giscard di Toulouse (1896)

63. I lavori nella chiesa e sulla piazzetta (1897)

64. Le decorazioni della chiesa (1897)

65. Il bassorilievo "Venez tous à moi" (1897)

66. Il demone e l’acquasantiera (1897)

67. La Via Crucis (1897)

68. Il fonte battesimale (1897)

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